mario ferruccio belli

Mario Ferruccio Belli viveva e lavorava a Cortina d’Ampezzo dal 1958 occupandosi di tutto ciò che concerne la storia, l’economia, il turismo, le tradizioni popolari e le leggende di montagna.

Storico e giornalista, amante della montagna e grande conoscitore delle storia e delle tradizioni ha sempre coltivato l’amore della ricerca per la storia dei paesi di montagna e dei suoi abitanti.

Nato a San Vito di Cadore nel 1932, si è spento nella sua casa di Cortina d’Ampezzo il 18 ottobre 2024 all’età di 92 anni.

Ha frequentato le scuole nel suo paese natale e le superiori a Belluno e a Vittorio Veneto, ha in seguito conseguito la laurea in giurisprudenza a Ferrara con una tesi sulla filosofia della pena nei gloriosi Statuti del Cadore del 1338.

Ha praticato gli sport di montagna, soprattutto l’alpinismo. Iscritto al Club Alpino Italiano-CAI è stato volontario attivo e uno dei fondatori del Corpo di soccorso alpino di San Vito di Cadore.

Ha frequentato con passione gli archivi dei comuni e delle parrocchie per studiare i registri e le vecchie carte che poi trasformava in articoli per giornali e riviste, conferenze, trasmissioni televisive e libri di vario genere.

Ha tenuto corsi sulla storia, geografia, economia, turismo e, in genere, sulla vita delle donne e degli uomini di montagna, nelle sezioni dell’Auser e dell’Università degli anziani e della terza età di Cortina, di Agordo, di Domegge e di Pieve di Cadore.

E’ stato giornalista pubblicista dal 1961. È stato corrispondente da Cortina di varie testate nazionali, fra le quali Il Gazzettino, il Corriere della Sera e la RAI. Ha collaborato con le riviste Bellunesi nel Mondo, Alpi Venete, Cortina Magazine, Le Dolomiti Bellunesi, L’Amico del Popolo, il Cadore, Voci di Cortina, Altro & Oltre. Ha mantenuto per molti anni una rubrica di storia a RadioCortina e una rubrica televisiva in dialetto ladino a TeleBelluno.

Teneva inoltre corsi di storia locale nelle scuole e all’università degli anziani e della terza età.

Belli ha iniziato ad occuparsi di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti dagli anni ‘60 dando alle stampe il primo libro pubblicato sulla Storia di Cortina nel 1972 che ha avuto immediato successo e, negli anni successivi dedicando altri 6 titoli alla conca ampezzana che egli ritiene un luogo fra i più privilegiati d’Italia e del mondo, come aveva già scritto il frate agostiniano Felix Faber nel 1484, di passaggio nella valle diretto al suo convento di Ulm.

Ha scritto una trentina di libri sulla storia locale, il turismo e, in genere, sulla vita delle donne e degli uomini del Cadore di Cortina e delle Dolomiti.

Il suo contributo resterà una preziosa testimonianza per le nuove generazioni.

Le opere che riguardano Cortina sono:

La Storia di Cortina dalle origini al 1915 già alla 4° edizione; un Diario sui trenta mesi di guerra; un Saggio sui venti anni e oltre del paese sotto il fascismo pubblicato nel 2017; un volume Strenna con fotografie del fotografo Stefano Zardini; la monografia sulla Basilica Minore dei santi Filippo e Giacomo ed una monografia sul meraviglioso campanile definito nel 1905 da W.D. Mc Crackan “A white spot in a vast bowl of green” e infine la prima guida di Cortina d’Ampezzo. Oltre ai libri pubblicati il Belli ha maturato una produzione giornalistica di svariate migliaia di articoli apparsi in diverse testate.

Doveroso menzionare che si è dedicato lungamente anche allo studio e alla ricerca dei confini storici di Cortina d’Ampezzo documentando e localizzando con dovizia i cippi numerati, nonché scoprendo in prima persona nuovi cippi di confine. uno sui Lastroni de Formin cippo 4 nella confinazione tra Cortina e San Vito di Cadore e un altro il cippo numero 18 in Popena, nella confinazione tra Cortina e Auronzo nel 1754.

Vincitore nel 1973 del Premio Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la sua Storia di Cortina d’Ampezzo per la sua proficua attività di ricerca e divulgazione della Valle d’Ampezzo e del Cadore nel novembre 2012 è stato insignito del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Nel tempo libero amava passeggiare per boschi e montagne e andare a funghi di cui era esperto conoscitore, spesso in compagnia di amici e del cane Black, che egli considerava la creatura più completa, servizievole e generosa che sia mai comparsa nei dintorni.

Dal 18 ottobre 2024 gli è stata concessa una pagina Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/MarioFerruccioBelli